Minivector è un dispositivo compatto e di dimensioni contenute progettato per il recupero del movimento ed il risveglio muscolare di numerosi distretti anatomici (anca, ginocchio, caviglia, spalla, gomito).
La semplicità e la flessibilità operativa insieme con la tollerabilità e la sicurezza del Lavoro Elastico Controllato in catena cinetica chiusa fanno del Minivector lo strumento ideale per le primissime fasi della riabilitazione.
Si trasporta facilmente grazie alla borsa-tracolla, è maneggevole, di minimo ingombro e di peso ridotto.
E’ estremamente versatile ed è previsto in un’ampia gamma di utilizzi, per l’arto superiore e per l’arto inferiore.
Minivector è un dispositivo medico conforme alle direttive europee.
Caratteristiche tecniche
- Resistenza elastica: carico selezionabile in 6 livelli da 0 a 30 Kg
- Pedana d’appoggio a inclinazione variabile tra 0° e 90°
- Cinghie di fissaggio per lavoro su lettino o dalla sedia
- Dispositivi per la limitazione del ROM
- Piedini d’appoggio antiscivolo
- Ruotine e maniglia per facili spostamenti
- Borsa per il trasporto Ingombri minimi e peso ridotto
Utilizzo e applicazioni
Minivector permette di avviare il lavoro di riabilitazione già dal letto di degenza o dalla sedia a rotelle: anticipare i tempi e accorciare il periodo di inattività aiuta a prevenire significative perdite funzionali accelerando il processo di guarigione.
Minivector si trasporta facilmente grazie alla borsa-tracolla, è maneggevole, di minimo ingombro e di peso ridotto. È estremamente versatile ed è previsto in un’ampia gamma di utilizzi, nell’arto superiore e nell’arto inferiore.
Metodica
Il lavoro effettuato utilizzando una resistenza elastica, caratterizzata da un carico progressivo e dall’assenza di inerzia iniziale, permette di compiere test ed esercizi adatti alla capacità motoria individuale, consentendo di intervenire precocemente nel recupero attivo delle grandi articolazioni.
La resistenza elastica è proporzionale all’allungamento dell’elastico e consente il dosaggio automatico del carico in relazione alle capacità articolari del paziente: il cosiddetto carico accomodante.
Non esistono inerzie da vincere negli istanti iniziali, ciò significa poter sviluppare velocità di esecuzione più elevate e variazioni di accelerazione più rapide a vantaggio del lavoro pliometrico e della sempre auspicata capacità di esprimere forza nel minor tempo possibile.